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'I'ORRE CARLO

(Benevento 19 agosto 1812 - 29 marzo 1889). Educato dal padre Giovanni al pari del fratello Federico a sentimenti di libertà, compì in Napoli i suoi studi legali. La città nativa alla quale fece ritorno, languiva inoperosa, priva come era di industrie, ostacolata nel limitato commercio dalla non sempre larvata ostilità del confinante Regno, mentre il Delegato Apostolico che la governava era pur sempre il rappresentante di una sovranità lontana e necessariamente inerte. Coraggioso esponente di riforme atte a mitigare la miseria della popolazione, il Torre nel 1846 dava alla luce l'opuscolo Su i bisogni della Provincia Beneventana (Roma, Bertinelli), accorata disamina dei mali che affliggevano quel possesso pontificio. Creata in seguito alle riforme di Pio IX la guardia civica, il Torre fu eletto capitano di una di quelle tre compagnie che la polizia borbonica dovrà poi definire "ultra democratica". Prospettò e difese in seguito un programma di utili o necessarie richieste cittadine quando fu chiamato a far parte della civica amministrazione, rivendicando nello stesso tempo la piena autonomia delle deliberazioni del Comune, deliberazioni soggette al rigido controllo del Delegato Apostolico e quando vide che si opponevano ostacoli alle innovazioni e riforme deliberate, ritenne "suo decoro" dimettersi. Caduta la Repubblica Romana e restaurato il Governo pontificio, il Torre divenuto sempre più sospetto alla polizia papale e borbonica, fu sottoposto a rigorosa vigilanza e destituito dal suo impiego governativo (1852). Negli anni che seguirono, si dedicò a una cauta ma efficace propaganda liberale, orientata verso il "partito dell'Ordine di unità nazionale monarchica" e scrisse il Programma di un corso di scienze politiche che vide la luce solo nel 1860 (Benevento, De Martini). Il 3 settembre di quell'anno, per opera precipua di Salvatore Rampone, Benevento si rivendicava a libertà e Garibaldi entrato in Napoli, nominava il Torre governatore della già città pontificia (25 settembre 1860), favorendo così il partito moderato. Difficile il suo compito fra i Vivi risentimenti dei fautori del Rampone, l'ostilità del clero e del ceto patrizio in gran parte avversi al nuovo regime, l'affacciarsi minaccioso del brigantaggio e infine, il persistente disagio economico al quale non poteva ancora porsi riparo. Il suo fervore e la sua equilibrata avvedutezza politica, gli permisero di superare difficoltà ed ostacoli, non ultimi quelli incontrati per la circoscrizione territoriale della nuova provincia di Benevento avversata dalle province finitime. Non senza sincero rimpianto si apprese il suo trasferimento a Lecce e poi a Cagliari (1863) dove si rese benemerito per utili innovazioni igieniche e sociali. Uguale attività mostrò in Ancona desolata da una grave epidemia colerica; a Torino (1865) non del tutto placata da noti avvenimenti e infine a Milano dove scongiurò altri torbidi, colà concludendo nel 1876 la sua carriera. Nominato senatore (8 ottobre 1865) e insignito di alte onorificenze, volle tornare nella città nativa. In Benevento una via è a lui intitolata. Opere. - Sono così elencate da F. CORAZZINI, in Catalogo degli Scrittori beneventani (Gazzetta di Benevento, 11 aprile 1876): Programma di un nuovo diritto pubblico - Sulla coltivazione del tabacco nel territorio di Benevento - Sull'amministrazione comunale di Benevento durante il governo pontificio - Discorso per la festa del Tiro a Segno instituito in Ancona - Sulla necessità di formare la nuova provincia di Benevento - Sulla convenienza di eleggere Benevento come capoluogo della Regione sannita - Relazione del Consiglio provinciale di Milano. Bibl. - L.D.G., Cenni sul governo di Carlo Torre, Benevento, 1860; F. RiISPOLI, Riconoscenza e onore a Carlo Torre, Benevento, De Martini, 1860; P. CAPASSO, Carlo Torre, Benevento, De Gennaro, 1889; E. ISERNIA, Istoria della città di Benevento cit., II, p. 285 e passim; T. SARTI, Il Parlamento Subalpino e Italiano, Roma, 1896-8; S. RAMPONE, Memorie politiche di Benevento cit., p. 127 e passim; A. MELLUSI, L'Origine della Provincia di Benevento cit., pp. 85, 205 e passim.; A. DE RIENZO, Il Diario del card. Carafa cit. in Riv. stor. del Sannio, 1923 p. 22 e segg.; Ministri, Deputati e Senatori dal 1848 al 1922 in Enc. Biogr. e Bibl. italiana, Roma, Ist. Edit. Ital., Tosi, III, ad n.; A. ZAZO, Il Sannio nella rivoluzione del 1860 cit., p. 12; Id. Il Ducato di Benevento nel 1847-9 in Samnium 1948, p. 125 e passim; Id. Il Quarantotto beneventano cit., passim; Id. La Rivoluzione di Benevento e la missione Bentivenga cit. in Samniuin 1961, p. 20; Id. Il Partito d'Azione in Benevento cit. in Samnium 1961, p. 210; Id. Vita di esilio di due Sanniti del Risorgimento cit. in Samniuni 1954, p. 143 e passim.; C. PARISET, Il conte Carlo Torre primo governatore di Benevento, in Samnium 1938, p. 5; G. CAPASSO - TORRE, La proposta del Collare dell'Annunziata al Manzoni e il parere del prefetto Carlo Torre in Samnium 1940, p. 109; Id. Memorie storiche della Famiglia Capasso cit., p. 48; Id. Lettere inedite di Federico Torre al fratello Carlo in Samnium 1939, p. 14; F. DE SIMONE, Benevento dal 1799 al 1849 cit.; E. GALASSO, Cristina Trivulzio di Belgioioso e Federico Torre in Samnium, 1967, p. 82; cfr. la Gazzetta di Benevento 3 sett. 1873 e 20 aprile 1876.

da "DIZIONARIO BIO-BIBLIOGRAFICO DEL SANNIO" di Alfredo Zazo, Ed. Fausto Fiorentino, Napoli, 1973

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