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Agostino Bertani

Chirurgo, patriota, uomo politico (Milano 1812-Roma 1886). Amico del Mazzini e più del Cattaneo, fu tra coloro che prepararono le Cinque giornate di Milano, e allora e in seguito fu organizzatore indefesso dell'assistenza ai feriti in quasi tutte le più importanti spedizioni militari delle guerre d'indipendenza. Partecipò alla difesa della Repubblica romana del 1849 e si trasferì poi a Genova. Pur restando fedele ai suoi principi repubblicani, nel 1859 dichiarò con i suoi amici esuli di dare leale appoggio al governo piemontese, e fu medico divisionale. Nel 1860 seguì Garibaldi a Palermo e a Napoli; fu ancora con Garibaldi nel 1866 nella campagna del Trentino. Eletto deputato alla VII legislatura, capeggiò l'estrema sinistra e il partito radicale; fu promotore dell'inchiesta parlamentare sulle condizioni dei lavoratori della terra in Italia, sostenne l'abolizione della tassa sul macinato, fu fautore del suffragio universale e si occupò di questioni di istruzione e di igiene pubblica. Fu anche scrittore efficace, come si vede dai suoi numerosi opuscoli, dai discorsi politici, dai lavori professionali e tecnici. I suoi scritti di argomento politico vennero raccolti e pubblicati in Scritti e discorsi (1890). Favorevole ai governi di sinistra, combatté il trasformismo del Depretis.

di Giuseppe Corradi, da: "G.D.E." UTET, Torino, 1992

Manifesto del Segretario Generale Colonnello Agostino Bertani affisso in Benevento per preannunciare l'arrivo di Fra Pantaleo

Beneventani,

Solenni momenti corrono per la Patria e per la religione! L'Italia è degli italiani, disse il i Re d'italia: l'italia a Roma, dice il Primo Italiano d'italia. L'Italia, per sacro diritto nazionale degli italiani, sarà degli italiani di fatto, quando sarà unita tutta quanta - e sarà unita tutta quanta, quando avrà Roma, e avrà Roma, quando sarà unita, quando cioé sarà concorde. E necessario, miei cari Beneventani, soprattutto la concordia per andare a Roma; ma la concordia dei fatti, non delle parole. La concordia alla Garibaldi; la concordia del Vangelo, la fratellanza! E Roma risalirà allora al suo pristino rango di metropoli. Allora - invece di Pio IX, che per sostenere ciecamente un trono che già va in frantumi; invece di Pio IX, che per aggrapparsi alle cose di questa terra, ricalcitra ai voleri di un popolo di 24 milioni, che, immerso nella desolazione e nel sangue, vuole la sua capitale; invece di Pio IX, reso schiavo dei suggerimenti dell'Antonelli, dei Gesuiti, del Re de' briganti e dell'Austria; invece di Pio IX - Re impopolare -, allora ripeto, avremo il primo soldato della Indipendenza Italiana; quel Re che per fare l'italia si é battuto a Palermo e a S. Martino; avremo allora Vittorio Emanuele, il sovrano popolare, reso più popolare, e quindi più grande, da chi per Il Padre Giovanni Pantaleo viene a recarvi la parola del Dittatore. Egli viene a dirvi d'impiegare il vostro ardore a fare corpi di volontari, ad aiutare la battaglia della Patria Comune. A momenti vi arriveranno de' fratelli che Garibaldi v'invia per soccorrervi nello stabilire l'ordine e la disciplina. Abbiatevi intanto il suo saluto e la sua raccomandazione di mostrarvi degni delle migliori sorti che vi attendono.

Napoli 25 settembre 1860

Il Segretario Generale

Col. Agostino Bertani.

da: "PRETI, CONTADINI E BRIGANTI" di Pietro Zerella - Edizione La Scarana, 2000, Benevento

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