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STEFANO TURR

Patriota ungherese naturalizzato italiano (Baia, Ungheria meridionale, 1825 - Budapest 1908). Ufficiale nell'esercito austriaco a Milano, disertò nel 1849 e prese parte, con l'esercito piemontese, alla battaglia di Novara. Dopo la sconfitta partecipò alla rivolta del granducato del Baden, dove ottenne il grado di colonnello. Soffocata la contemporanea rivoluzione ungherese, egli si fermò in Piemonte; ma, poiché con Mazzini e Kossuth, conosciuti entrambi a Londra, aveva ordito una congiura che doveva investire tutte le terre irredente dell'Austria partendo da Milano (dove, infatti, scoppiò lo sfortunato moto del 6-11-1853), fu arrestato dalle autorità italiane ed espulso. Dopo un breve soggiorno a Tunisi e poi in Inghilterra, partecipò alla guerra di Crimea; ma, arrestato a Bucarest (ove il comando inglese lo aveva mandato in missione) dagli austriaci e condannato a morte, fu salvato per intercessione della regina d'Inghilterra e andò esule in Turchia, dedicandosi sino al 1859 a imprese di commercio. Scoppiata la seconda guerra d'indipendenza, Turr tornò in Italia e con il grado di colonnello combatté a fianco di Garibaldi, rimanendo ferito a Treponti; nel 1860 partecipò alla spedizione dei Mille, come aiutante di campo prima e poi come comandante di una divisione, e dopo una breve interruzione per salute e per missioni diplomatiche fece ritorno a Napoli, nominato governatore della città e provincia dal prodittatore Garibaldi. In questa veste, la sua imprudenza contribuì alla sconfitta di Caiazzo (21-IX-1860) e all'eccidio di Castel Morrone, gli episodi più gravi della battaglia del Volturno. Unitosi l'ex reame borbonico al Piemonte, Turr passò come generale nell'esercito regolare, terminando la sua carriera nel 1861. L'anno seguente fu nominato aiutante di campo onorario del re. Nel 1888 ebbe la cittadinanza italiana.

di Franco Catalano da:"G.D.E." - UTET

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