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PERSONAGGI E VICENDE DEL SANNIO CONTEMPORANEO

Iacobelli Achille

(S. Lupo il 22 ottobre 1812 - 14 luglio 1872). Un suo biografo scrisse di lui: "potrà essere ricordato per ispirito di iniziative nei lavori pubblici, non per generosi sentimenti politici". Sempre in cerca di popolarità, ambì pubbliche cariche e si avvalse delle sue sostanze per costruire strade e abitazioni nell'allora abbandonata Telese che liberò da zone paludose e miasmatiche; impiantò una filanda nel suo paese nativo, costruì un costoso ponte sul Torello quando in seguito ad una piena del Calore, (1852) cadde il ponte Maria Cristina. Aprì in seguito altre strade fra Amorosi e Telese e da Telese a Guardia Sanframondi. Fece parte del primo Consiglio provinciale in Benevento (1861) e nel 1863 quando il Parlamento votò la costruzione della linea ferroviaria da Napoli a Foggia per Avellino, ottenne "erogando favolose somme" che la linea seguisse il tracciato Telese Benevento. Queste ed altre sue benemerenze furono offuscate dall'ambigua e mutevole sua condotta politica, sicché fin dall'agosto del 1860 l'Intendente di Terra di Lavoro poteva giudicarlo "estremamente cupido di comandare ed estremamente vanaglorioso". Maggiore della borbonica Guardia Urbana del Molise e ben accetto a Ferdinando II Borbone, fece poi parte della Guardia Nazionale nel 1848 ostentando sentimenti liberali che rinnegò dopo il rovescio toccato alla libertà italiana. Nel giugno del 1860 da tenente colonnello della ripristinata Guardia Urbana, non mancò di denunziare l'attività liberale di Giuseppe De Marco. Presàgo della catastrofe del Regno, mutò ancora sentimenti quando Francesco II Borbone concesse la Costituzione e chiese infine, ma invano, il comando della Guardia Nazionale per combattere il brigantagio. Scrisse un Indirizzo al Parlamento Nazionale per la concessione delle ferrovie nelle province napoletane (1861), una "memoria" sulla ferrovia per Benevento e varie Difese relative alla sua attività e condotta politica.

....... questo controverso personaggio è stato assai severamente giudicato dai contemporanei e dagli storici posteriori. Era un ricchissimo possidente di S. Lupo che, come sembra, aveva accumulato un enorme patrimonio con operazioni tutt'altro che limpide; già filiborbonico, era poi riuscito a farsi accettare dai nuovi governanti anzi a conquistarne la fiducia, tanto da essere nominato tenente colonnello della Guardia Nazionale. Il comandante Generale del Corpo dei Carabinieri Reali nelle provincie napoletane nel suo rapporto dell'11 settembre 1861 denunziò i misfatti commessi dalla Guardia Nazionale in Casalduni; giudicò il comandante Iacobelli "persona sempre stata affezionata al Borbone e che all'arrivo di Garibaldi si finse liberale ma che in sostanza non è che un ricchissimo famoso ladro" ......

da "DIZIONARIO BIO-BIBLIOGRAFICO DEL SANNIO" di Alfredo Zazo, Ed. Fausto Fiorentino, Napoli, 1973

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