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SUPPLICA

A Sua Real Maestà

Francesco II Re del Regno delle due Sicilie

Sire Magnanimo,

Cipriano e Giona La Gala prostrati ai sacri pié di V. M. umilmente espongono come essi, fin dal 10 luglio '63 arrestati abusivamente in Genova, tradotti in S. Maria unitamente agli altri due colleghi Giovanni D 'Avanzo e Domenico Papa, sono stati gli esponenti condannati a morte e gli altri due, uno cioè il D'Avanzo ad anni 20 di ferri e l'altro Papa ai ferri a vita. Cosicchè vedendosi gli oratori con i ferri ai piedi ed alle mani già in cappella, supplicano la carità a V. M. degnarsi parlarne al Papa ed al suo Ministro Antonelli come a ludibrio del suo passaporto vidimato dai consoli francese e spagnolo, sono ridotti in tale stato previo un arresto abusivo. Cosicchè trattandosi di morte e trattandosi essere inciampati in mano ad un governo nemico, supplicano V. Maestà cooperarsi col Ministro Pontificio interporre i suoi uffici colla Francia e liberare perchè giusto, i quattro condannati, cioè i Della Gala a morte e il D'Avanzo Giovanni ai ferri per anni 20 ed il Papa Domenico ai ferri a vita. V. Maestà può se vuole, stante che tutta la ragione è dal canto dei supplicanti e si tratta di morte a ludibrio della savia convenzione diplomatica del 1838 cui è favorevole ai supplicanti intorno all'omissione politica art. 6. Di tanto espongono e l'avranno a grazia speciale mentre non riusciva mica difficile ad un governo nemico esacerbato contro i medesimi di farli trovare colpevoli e di intrigarli come egli voleva. Essi si raccomandano alla giustizia di V. Maestà, quali hanno ragione per essere stati abusivamente presi in terreno straniero, contro ogni legge divina ed umana ed internazionale. L'avrà a grazia speciale come da Dio. Gli umilissimi sudditi di Vostra Maestà Cipriano e Giona La Gala non che Giovanni D'Avanzo e Domenico Papa supplicano come sopra

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