Vita di San Nazzaro - Il Culto di San Nazzaro

da: "SAN NAZZARO NEL TEMPO" di Nunziante Serino - Edizione il Chiostro - Benevento, 2000

Della vita di San Nazzaro si sa molto poco. Sicuramente di origine milanese figlio di Africano, pagano e di Perpetua, cristiana. Chiesto e ottenuto il battesimo da S. Lino papa cominciò a predicare la fede cristiana. Vende i suoi beni e ne distribuisce ai poveri il ricavato. In alcune raffigurazioni appare in divisa da soldato. Il martirologio romano cita quattro soldati romani, martiri sotto Diocleziano e Massimiano, tra cui San Nazzaro. Accusato dall'Imperatore fuggì a Nizza dove gli fu affidato il giovane Celso. Il giudice Tommaso su ordine di Nerone condanna Nazzaro e Celso perché cristiani, ad essere gettati in mare. Si salvano dall'annegamento. In seguito si recarono a Treviri, dove furono arrestati, condotti a Roma, dopo un'ulteriore fuga a Milano dove riabbraccia il padre, convertitosi al cristianesimo, ricercati da Dento, soldato di Nerone, furono di nuovo arrestati.

Il prefetto Anolino condanna al supplizio i due santi, che subirono il martirio con la decapitazione. I due santi furono uccisi fuori Porta Romana a tre Moros; i gelsi in dialetto milanese sono chiamati moroni. Furono perseguitati nel periodo 303-304, epoca in cui gli imperatori Diocleziano e Massimiano emisero quattro editti di persecuzione contro i cristiani

Il culto di San Nazzaro si diffuse ad opera di S. Ambrogio, dopo il rinvenimento, a porta Vercellina da parte di questi, del corpo del Santo. In seguito 5. Ambrogio trasferì le reliquie nella Basilica degli Apostoli a Porta Romana. 5. Ambrogio fu uno dei primi e più zelanti apostoli dell'uso di deporre le reliquie dei santi martiri sotto l'altare in occasione della dedicazione delle chiese. Così quando nel 386 dedicò la Basilica degli Apostoli vi pose le reliquie dei Santi Andrea, Giovanni, Tommaso. Nell'anno 395, scoperti i corpi di Nazzaro e Celso lascia il secondo al suo posto e celebra una solenne traslazione del corpo di Nazzaro alla Basilica degli Apostoli. Collocò le reliquie alquanto indietro all'altare, dove erano deposte le reliquie degli Apostoli, in modo che fossero in testa alla linea della croce, che costituiva la forma della Basilica. Quale onore abbia dedicato 5. Ambrogio a Nazzaro, lo denota il fatto di aver collocato il suo corpo nella Basilica degli Apostoli da lui eretta. Nell'occidente vi sono molte chiese dedicate a San Nazzaro fino dai tempi di 5. Ambrogio. Nell'anno 400 il culto di San Nazzaro si era propagato in tutt'Italia. Arrivò a Nola con Paolino negli stessi anni ed è probabile che arrivò anche in provincia di Benevento. San Nazzaro ricevette il primo atto di culto nella chiesa di Milano il 10 Maggio 396 con la traslazione delle reliquie. Nel IV sec. si diffuse l'uso di venerare le reliquie dei Martiri. Culto che i Longobardi fecero propno. Oltre al 10 maggio, traslazione, San Nazzaro è venerato il 28 luglio giorno del natalizio. I milanesi nel tempo sono rimasti devoti a San Nazzaro, tanto che nel 1387 Gian Galeazzo Visconti fa una oblazione alla chiesa di San Nazzaro. Nel 1450 il Duca Francesco Sforza prende atto che la festa di San Nazzaro era molto cara alla città. Nel libretto dell'anno 1460 Papa Eugenio IV concesse con bolla, per la festa di San Nazzaro, 5 anni e 5 quarantene di indulgenze. Il raccoglitore di memorie sacre Gofiredo da Busseno vissuto nel sec. XIII dà notizie di ben 61 chiese dedicate a San Nazzaro e sei altari costruiti in suo onore in altre chiese della Diocesi. E quando il Duomo di Milano fu popolato delle statue dei Santi si volle anche la statua di San Nazzaro nel 1429. Galla Placidia, figlia di Teodosio, eresse una Basilica a Ravenna dedicata a San Nazzaro, che aveva imparato a venerare a Milano e di cui molto probabilmente fu presente al rinvenimento delle spoglie. Nel 1578, quando furono ritrovate le reliquie del Santo, S. Carlo Borromeo arcivescovo di Milano le trasferì sotto l'altare orientale della Basilica degli Apostoli di Milano, nel 1894 fu eseguita una nuova ricognizione, per riprendere l'urna, che da allora fece parte del tesoro della Basilica. L'urnetta argentea, contenente le reliquie, è di forma cubica e misura in altezza cm. 15,5 il coperchio 20 cm. La Chiesa fu costruita nel 382 in onore degli Apostoli, ma quando vi fu trasferito il corpo di San Nazzaro assunse il titolo del Santo, al tempo dell'Imperatore Teodosio. L'altare maggiore era eretto in onore di San Nazzaro e rivolto ad oriente era consacrato.

Testo originale: Origo ecclesiae Sancti Narzarii et hanc construi fecit divus Ambrosius de anno 382 in honorem Sanctorum Apostolorum et eius invocatio tunc erat, Basilica Apostolorum verum post quam corpus divi Nazzariifi'it in ea traslatum sumpsit invocationem divus Nazzarii et hoc diciturfrisse tempore Teodosiis imperatoris.

La più antica fonte sull'esistenza del Santo è l'epigrafe "CONDIDIT AMBROSIUS" e risalirebbe al IV sec., scritta da S.Ambrogio.

IT AMBROSH IN ECCLESIA SCI NAZARI MAR TYRIS

Condidit Ambrosius templu dnoq.sacrauit nomine apostolico munere reliquis forma crucis templu est templu victoria xpi sacra triumphalis signat imago locum. In capite est templi vitae Nazarius alme et sublime solum martyris exuuiis crwc ubi sacratum caput extulit orbe refiexo hoc caput est templo Nazarioq.domus qui foud adernam victorpidate quidem crur cui palma fuit crur diam sinus est.

Ambrogio fondò il tempio e lo consacrò al Signore col nome e col dono delle reliquie degli Apostoli. Il tempio è a forma di croce, il tempio è la vittoria di Cristo. La sacra immagine trionfale delinea il luogo. In capo al tempio è Nazzaro di santa vita, e il suolo si eleva sulle spoglie del martire, dove la croce levò il sacro capo ripiegandosi circolarmente questo; è il punto capitale del tempio e dimora a Nazzaro, il quale vincitore, alimenta con la sua pietà l'eterna pace. A chi fu palma la croce la croce è anche seno.

Un'altra epigrafe è "QUA SINUATA CAVO"

Qua sinuata cavo consurgunefecta regressu sacrata crucisflectisus orbe caput Nazarius vita immaculabilis integer artus condities exultat hunc tumuli esse locum. Quem Pius Ambrosius signavit imagine CHRISTHL Marmoribus libycis fida serena posit conmgiis ut reditu Stiliconis satafluatur germanisq suis pignoribus propiys.

Dove il tempio sorge curvato ad arco per un ripiegamento incavato e il capo della croce si inflette circolarmente, Nazzaro di vita irnrnacolata col corpo intatto è sepolto ed esulta che questo luogo sia il suo tumulo. Il luogo che il pio Ambrogio contrassegnò con l'inimagine di Cristo. La croce serena, fiduciosa, orna con marmi libici per gioire lieta del ritorno del coniuge Stilicone dei suoi fratelli e dei suoi figli. L'epigramma ci dice che il corpo di Nazzaro è sepolto intatto. "Integer artus" Questa notizia è confermata da Paolino Diacono biografo di Ambrogio. La testimonianza di 5. Gaudenzio, vescovo di Brescia nel 390 ricorda in un sermone il martire Nazzaro con Gervaso e Protaso. Il sermone testimonia anche che nel ritrovamento del corpo di Nazzaro c'era del sangue ancora fresco. Notizia confermata da Paolino Diacono di Milano. Paolino da Nola nel 403 nel carme IX dice che sotto l'altare vi sono le reliquie di Nazzaro, da lui messe nella Basilica a Nola dopo averle ricevute da S.Ambrogio.

"Hic est Nazaris martvr,quem munere fido nobilis Ambrosii substrata mente recepi; culmina felicis dignatur et ipse cohospes, fraternasque domos privatis sedibus addit".

(Qui è Nazzaro martire, che ho ricevuto umilmente per un dono pieno di fede del nobile Ambrogio; anch'egli è stimato degn6 di condividere come ospite gli onori di Felice, e aggiunge dimore fraterne alle proprie rispettive sedi).

La testimonianza di Paolino da Nola ci dimostra la diffusione del culto di San Nazzaro già nel '400. Nazzaro è raffigurato spesso barbuto coi capelli fluenti e con la tunica rossa, Celso come un ragazzo di 15 anni. La più antica attestazione del culto di San Nazzaro a Roma èun'iscrizione in cui si dice di un tal Vittore sepolto nel 404 nella Basilica di San Nazzaro e Nabore sulla via Aurelia. Statue e dipinti raffiguranti San Nazzaro sono presenti in tutt'Italia, in Francia, in Svizzera, in Germania, in Iugoslavia e a Kiev, in Russia. Chiese e parrocchie dedicate a San Nazzaro sono diffuse in tutt'Italia, all'estero e anche in oriente; a Costantinopoli esisteva una chiesa costruita all'epoca di S. Ambrogio. In Germania nella diocesi di Magonza, presso Worms, fu fondata il 12 luglio 764 una Abbazia benedettina e venne intitolata a 5. Nazzaro martire. L'anno successivo il 12 luglio 765 avvenne la traslazione delle reliquie. La chiesa fu consacrata il 1 settembre 774 alla presenza di Carlo Magno, eletto re nel maggio dello stesso anno. La chiesa di San Nazzaro a Benevento era denominata de Pendino o de Pendinello. Ancora oggi a San Nazzaro vi è una strada denominata Pendino.