Copyright - 1999 - 2001 - © Fioravante BOSCO - Tutti i diritti riservati - Visualizzazione consigliata 800x600

PAGO VEIANO

 

…… 9 agosto 1861 la banda di Pelorosso saccheggia le case dell'arciptrete Arcangelo Polvere, in odore di carboneria, e brucia i registri parrocchiali, mentre il nipote del sacerdote trova scampo in una stalla sotto un mucchio di letame ……

Giovanni Pizzella, grosso possidente, legato alla coda di un cavallo è trascinato a Pietrelcina ……

….. la motivazione economica della reazione risulta chiara secondo alcuni studiosi: lo scopo del movimento si muove verso il feudo di Terraloggia. L'obiettivo è sempre quello: occupare, lottizzare, mettere a coltura le terre feudali antiche, le zone silvane ….. e contrastare decisamente il potere dei galantuomini che avevano non solo la proprietà quasi completa dei territori privati, ma anche il controllo sulle terre demaniali…….

[nota inedita di Giosuè De Agostini sui fatti di Pago]: Il brigantaggio... debolmente represso da principio, ingrossò in varie parti, assoldò nelle sue file quanti potè malviventi delle contrade e propagossi poco a poco lo scisma funesto delle popolazioni le quali, spaventate da principio, porsero poi orecchio alle malvage suggestioni. Allora da tutti i paesi s'irruppe a furia di plebe a private vendette. Le autorità locali, poco appoggiate, si trovarono sole ad arginare il torrente; quali raminghi, quali fuggenti per le campagne cercarono di salvar la vita. Così succedeva a Pago Veiano, paese a dieci miglia da Benevento. I briganti l'invasero il giorno 7 agosto. La popolazione lusingata e accecata da loro bugiarde promesse poi messa a tumulto, s'unì con essi, devastò, saccheggiò, gridò morte ai liberali. Orribile orgia oscena! Il Sindaco Nicola Polvere, suo padre capitano della Guardia Nazionale eran le prime vittime designate; cercaron nella fuga campar la vita, furono salvi; ma niente potè trattenere che quei tristi inferocissero contro le cose loro. Due loro case furono messe a ruba, a saccheggio, a fiamme. Erano le più ricche del paese... Più giorni durarono quelle nefandezze e, non paghi di tanto scempio, inveirono contro un familiare che, a guardia della casa, vi lasciò la vita, esempio di fedeltà e di rara amicizia. Il governo finalmente spedì truppe a quella volta. Eppure tre giorni durarono le feste nefande. Poi sottentrò lutto, spavento, deplorazione.

[altre violenze riferì il Governatore di Benevento Giovanni Gallarini al Ministero degli Interni e Polizia l'11 agosto]: ...da Pago intanto ho avuto strazianti ragguagli: un Cavalier Pizzella napoletano e possidente in quel comune il 7 agosto fu condotto ammanettato dai briganti al Corpo di Guardia Nazionale e replicatamente minacciato di fucilazione; nel giorno 8 fu ricondotto a casa per agevolare la depredazione nella quale caddero 500 ducati. Il giorno 9 fu trascinato a coda di cavallo per il paese e già si stava per fucilarlo quando i notabili del paese implorarono la grazia e la ottennero. Giunse nudo a Benevento ……

INDIETRO

HOME PRINCIPALE