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DONATO GROSSO: IL BRIGANTE BUONO

da: http://www.capellirossi.com/cirigliano/MONUMENTI.htm

E' senza dubbio impossibile contare tutte le persone che nel corso dei decenni sono passate davanti alla roccia che nel suo cuore ospita la nostra Madonna. Sicuramente di tutti i viandanti che da essa sono transitati sicuramente molti si saranno chieste chi possa essere stato l'artefice di tale opera piena che visibilmente trasuda da essa fatica e fede cristiana. I vecchi di Cirigliano dicono che fu realizzato da un brigante pentito a scavare nella roccia fino ad ottenere un piccola cappella nell'interno del suo interno. Si narra inoltre che quel brigante fosse poi divenuto, in seguito alla sua permanenza presso la comunità ciriglianense, persona alla quale i cittadini affidavano i propri figli nell'apprendimento della scrittura e lettura, naturalmente le lezioni avvenivano nel luogo dove ora sorge la "grotta della madonna". Qualcuno potrebbe meravigliarsi che un brigante potesse divenire guida di bambini innocenti, ma probabilmente ci stiamo trovando davanti al Brigante buono, il malvivente che ad un certo punto della sua vita decide di dare una svolta alla propria esistenza o che viene illuminato dalla luce della fede. Il Brigante Buono si chiamava Donato Grosso nato nel 1846 ad Avigliano(PZ), figlio di Domenico e di Verrastro Vita Crescenza, entrambi poveri contadini. Orfano dall'età di otto anni, rimase sotto la tutela di un fratello maggiore e in seguito dovette iniziare subito ad intraprendere la lavori umilissimi. In seguito a piccoli reati, all'età di quindici anni, dovette darsi alla macchia dove imparò con ottima destrezza l'uso delle armi e iniziando la sua carriera di fuorilegge macchiandosi di ulteriori reati tra cui anche a sfondo politico. Nel 1868 fu arrestato e condannato alla pena di anni venti, presso le carceri prima di Potenza, poi di Bagno di Trapani e in quest'ultima frequentò la scuola dei monaci cappuccini, e in seguito si avvicinò alla lettura e all'autoanalisi della storia sacra, geografia, matematica e tutte le realtà umanistiche e scientifiche alla quale potesse avere accesso. Con l'ascesa al trono di Umberto primo riuscì a beneficiate di un anno di amnistia, e il 26 febbraio 1887 il brigante Donato Grosso potè finalmente iniziare una nuova vita. A Cirigliano arrivò in qualità di vigilante sulla costruzione della nuova strada che collegava il bivio al paese, fù quindi ospitato dalla famiglia D'Alessandro e nel 1917 si sposò tramite matrimonio civile con Granata Anna Maria che però le venne a mancare l'anno sucessivo. Il 13 giugno 1919 si risposò contraendo matrimonio religioso con Caterina Carbone (detta la martinella). In quel tempo il primo cittadino di Cirigliano era Giuseppe Quirino il quale invitò Donato Grosso a dare una preparazione scolastica ai giovani del paese. Le lezioni si tenevano in contrada "GROTTA", dove il brigante pentito aveva ricevuto in affidamento un appezzamento di terreno dai D'Alessandro. Ai ragazzi, oltre all'insegnamento scolastico, faceva piantare alberi e piante e in questi anni iniziò lo scavo del grande masso con lo scopo di ricavarne un piccolo luogo di preghiera. Durante la settimana santa il Brigante pentito si recava a dare lezione ai bambini portando sulle spalle una pesante croce di legno in segno di penitenza. Il brigante Donato Gruosso morì il 29 Aprile 1937 all'età venerabile di novant'uno anni. In suo ricordo è rimasta la megalitica pietra che al suo interno ora ospita la Madonna della grotta, protettrice di tutti i viandanti. La festa in onore della Madonna della grotta viene celebrata il 15 agosto e tutti i devoti si ritrovano presso la grotta dove viene celebrata una messa in suo onore e in seguito alla benedizione di tutte le autovetture presenti si procede alla processione che porterà la madonna a Cirigliano. Veramente suggestiva la processione accompagnata da canti popolari e illuminata da ceri votivi portati e mantenuti accesi da tutti i partecipanti.

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