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Martignetti Pasquale

Isidea chiede di non dimenticare la figura di Pasquale Martignetti

[Benevento nel 1844 - nel 1920] Di modesta famiglia fu impiegato statale presso quell'Archivio Notarile. Fervido assertore del Socialismo critico pratico, espressione del noto Manifesto di Marx e di Engels, fu il primo in Italia a tradurre e pubblicare l'opuscolo di quest'ultimo "L'evouzione del socialismo dall'utopia alla scienza", col titolo: Il Socialismo utopico e il Socialismo scientifico (Benevento, De Gennaro, 1883). Tradusse e pubblicò in seguito, dello stesso Engels, L'origine della famiglia, della proprietà e dello Stato (Benevento, De Gennaro, 1885), suscitando le lodi dell'autore per aver reso fedelmente il suo pensiero.

Questa sua attivitą non ebbe soste: tradusse alcuni scritti del Marx, quasi tutti i lavori dell'Engels e moltissimi articoli di giornali socialdemocratici tedeschi, collaborando nello stesso tempo a periodici socialisti italiani (La Plebe, Critica sociale ecc.). Notevole per importanza politica il suo carteggio con l'Engels, carteggio pubblicato nella "Corrispondenza di Marx ed Engels con Italiani " da C. Del Bo (1964). Il Martignetti ebbe corrispondenza anche col Labriola, col Costa ed altri socialisti del suo tempo e da essa emerge sopra tutto la sua personalità che si inserisce "superando il limite provinciale della città nativa", fra le più rappresentative figure del movimento socialista internazionale "come appunto Federico Engels e più tardi, Carlo Kautski". Notevole pertanto, il suo contributo alla diffusione in Italia dei testi classici della letteratura marxista, contributo attuato fra dure traversie economiche e persecuzioni giudiziarie dovute alle sue opinioni e alla sua attività politica. [Da comunicazione dell'avvocato Francesco Romano - Benevento].

da "DIZIONARIO BIO-BIBLIOGRAFICO DEL SANNIO" di Alfredo Zazo, Ed. Fausto Fiorentino, Napoli, 1973

[...] Pasquale Martignetti, nato a Benevento il 27 luglio 1844, svolge in città, dal 1867, il mestiere di copista presso l'Archivio notarile. Nel 1878 inizia la collaborazione al più famoso giornale socialista, "La Plebe", dove nel 1878 appaiono le sue corrispondenze sul processo alla banda del Matese. Nel 1883 traduce l'opera di Engels, Socialismo utopistico e socialismo scientifico, dalla traduzione francese di Laforgue, che gli fa conoscere Engels col quale ha un'interessante corrispondenza sino al 1895. Nel 1889 è condannato strumentalmente per peculato a tre anni, in realtà per sovversivismo, e perde il lavoro. Si tratta, egli dice, di un "assassinio giudiziario", in una lettera ad Andrea Costa. Ma la sua rettitudine morale resta intatta. E' confortato dalla assistenza affettuosa di Engels e Antonio Labriola, che gli fa avere un incarico di traduttore presso la casa editrice Cattaneo di Bergamo, ma presto viene licenziato per la sua attività politica. Le sue difficoltà aumentano. Morto Engels il suo nome scompare dalla "Critica Sociale". Vecchio, cieco e isolato muore a Benevento il 16 marzo 1920.

da "Storia di Benevento e Dintorni" di Gianni Vergineo, Ed. Ricolo, Benevento, 1987

 

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