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REPRESSIONE BRIGANTAGGIO

 

Dopo la cattura della banda Pace, avvenuta negli ultimi giorni dello scorso mese di Agosto, la persecuzione del brigantaggio è entrata in una novella fase, in quel periodo cioè nel quale la pubblica sicurezza non va più garentita contro orde di malfattori, che scorazzano armata mano la campagna, ma va tutelata contro malviventi isolati, ultimi residui dl vecchie bande, e contro quei ladroni di occasione, che si riuniscono improvvisamente e che si sciolgono una volta eseguito il colpo. Ed invero nell'attuale momento, salvo la comitiva Ferrara-Crocitto, che infesta il Circondano di Sulmona e l'estremo territorio della provincia di Molise, non esistono altre bande brigantesche con a capo famigerati malfattori, nè sono da registrarsi assassini, incendi, sgozzamenti di animali ed altre simili violenze; ma rilevasi soltanto lo aggirarsi, or quà, or là, di qualche bandito isolato ultimo rimasto delle distrutte comitive. Questo stato di cose, che va essenzialmente dovuto all'unità di vedute, colla quale dalle Autorità Politiche e dalle Autorità Militari si procedette innanzi nel regolare la persecuzione, e che va dovuto altresì all'intelligente direzione data alle operazioni dagli Ufficiali preposti ai vari Comandi, ed all'attività spiegata dalle truppe tutte adibite allo speciale servizio di repressione, costituisce in se stesso il più brillante risultato cui si potesse mirare. Ciò nonpertanto io non mi perito ancora a proclamare ristabilita la pubblica sicurezza, imperocchè una lunga esperienza delle cose della malvivenza mi ha insegnato, come questa piaga sociale non sia da riguardarsi totalmente guarita insino a che resta ancora in campagna qualcuno degli antichi malfattori, mentre i medesimi soglionsi fare il centro, il richiamo dei mali elementi che pur troppo abbondano nelle campagne. Tantoppiù mi astengo da tale dichiarazione che Fuoco, il bandito di cui il nome risuona più funestamente celebre in questi luoghi, esiste tuttavia; locché é sempre una grande minaccia alla sicurezza pubblica. In base a quanto ho precedentemente detto giudico che nelle presenti condizioni non debba darsi sosta alcuna alla persecuzione; anzi stimo indispensabile abbia essa un maggiore impulso, onde raggiungere l'importantissimo intento di assicurare nelle mani della giustizia perfino l'ultimo di quei malandrini, che finora infestarono queste province. Ma l'opera, assieme combinata, delle Autorità Politiche e Militari, e l'azione delle truppe non sono più adatte a conseguire questi completi risultamenti, quando esse non vengano avvalorate dall'appoggio dei Signori Sindaci, delle popolazioni dai medesimi amministrate, della Guardia Nazionale e di quei cittadini, i quali, abbenché non rivestiti di un qualche carattere ufficiale, pure sono nel caso di esercitare una benefica influenza sugli abitanti dei propri paesi. Quando il brigantaggio, rappresentato da comitive forti per numero, spandeva ovunque il terrore e la desolazione, l'inerzia delle popolazioni, la loro più assoluta astensione da qualsiasi concorso era giustificata; imperocché la tema di sanguinose rappresaglie distoglieva gli onesti cittadini dal prendere parte alla guerra fatta ai nemici del pubblico benessere. Oggi un simile contegno non ha più ragione di essere; i malviventi anziché incutere timore stanno alla balia delle popolazioni e, purché queste il vogliano, deggiono essi infallantemente soccombere. Ed infatti nelle condizioni presenti dovrebbe farsi a meno dell'opera delle truppe, spettando ai soli abitanti di scacciare dai loro ricoveri e di assicurare nelle mani della giustizia i pochi malandrini che fuggono, o si nascondono. Egli é appunto per fare appello all'appoggio delle popolazioni che io oggi indirizzo la presente alla S.V., convinto che Ella vorrà attivamente adoperarsi, onde sotto l'intelligente direzione di Lei l'appoggio medesimo mi sia assicurato. Trattasi di ottenere che, mentre le forze militari si manterranno (come per lo passato) non interrottamente impegnate nel servizio di pubblica sicurezza, eseguendo perlustrazioni, appiattamenti, perquisizioni, ecc. ecc., gli abitanti delle campagne e quelli dei paesi non rimangano inoperosi; anzi richiedesi che essi usino ogni mezzo per coadiuvare l'azione repressiva della truppa. Trattasi di ottenere più specialmente che le popolazioni si facciano per proprio conto ad iniziare la persecuzione di quei malfattori di occasione, i quali (appunto quando il brigantaggio per aver perduto ogni importanza loro non di più alcun provento) si riuniscono improvvisamente onde piombare sulle masserie isolate e commettervi furti, ricatti ed altre violenze, ed i quali si disperdono subitamente per riprendere il proprio mestiere, come se non avessero essi avuto parte nelle perpetrate grassazioni. Una tale persecuzione non saprebbe essere condotta felicemente a termine dalle forze militari; la medesima può esserlo invece mediante un bene inteso servizio di polizia comunale, cui (sotto l'intelligente direzione dei Signori Sindaci) concorrano gli abitanti. E questo servizio sarà tanto piu' facilmente coronato da benefici effetti, che i malfattori d'occasione, novizi del mestiere, sogliono mancare di circospezione; ciocchè da modo alla vigilanza opportunamente esercitata di riuscire alla loro scoperta. Ma per ottenere questo concorso delle popolazioni e per renderlo efficace addimandasi che i Sig. Sindaci, e le persone tutte influenti dei paesi, lo promuovano e gli dieno una conveniente direzione. Credo utile comunicare alla S.V. a tale riguardo i seguenti suggerimenti, i quali valer debbono per facilitare il conseguimento dell'intento. Innanzi tutto la promessa di premi, già fatta per cura delle Prefetture e di questo Generale Comando a tutti coloro che riescano a far cadere nelle mani della giustizia un capobanda, od un brigante comune, deve essere validamente usufruttata onde indurre gli abitanti a spiare le mosse dei banditi, a scoprirne i ricoveri, a dare in tempo utile partecipazione di queste risultanze all'Autorità Militare locale, e finalmente ad uccidere quei banditi isolati che loro capitassero nelle mani. La stessa promessa di premi e la promessa di un completo indulto in ordine ai passati rapporti di manotengolismo, deve ancora esser messa innanzi onde decidere i parenti de'briganti e quella gente, ritenuta manutengola, a valersi della propria influenza, per far si che i banditi, loro congiunti od amici, si costituiscano spontaneamente. A dar forza a queste promesse sarà utile il mettere innanzi il fatto della presentazione dell'intera banda Carbone (12 briganti, compreso il capo) avvenuta addì 5 Settembre u.s.; fatto in cui risultano non dubbiamente i vantaggi conseguiti da coloro (parenti e manotengoli) che contribuirono alla spontanea costituzione dei banditi. Similmente conviene che si faccia conoscere ai briganti, che per essi non havvi più via di scampo, laddove persistano a stare in campagna, le forze militari non dovendo più loro concedere quartiere; e che invece, nel caso di spontanea presentazione, io mi riserbo di raccomandarli pel conseguimento di una rilevante diminuzione nella pena cui andrebbero condannati. Sarà necessario far conoscere ai briganti i vantaggi conseguiti dall'intera comitiva Carbone, i componenti dalla quale non solo ebbero salva la vita, ma godranno ancora di una grande riduzione nella condanna. Poiché attribuisco la più grande importanza alla cattura, od alla uccisione del capobanda Fuoco (scomparso il quale saremo ben vicini ad affermare per sempre distrutto il brigantaggio in queste provincie), perciò trovo convenga che sia fatto di pubblica ragione, come al dippiù della concessione de'premi promessi, io mi farò a propugnare con tutte le mie forze presso il Governo gl'interessi di coloro che avranno contribuito a si splendido risultato. Necessita che per parte dei Signori Sindaci e per cura delle persone influenti dei paesi, sia esercitata una bene intesa sorveglianza, perché l'Autorità Militare locale venga informata di quanto ha rapporto a manutengolismo. Così confido che per effetto di simile sorveglianza si farà assai difficile pei conniventi il portar viveri ai pochi briganti rimasti, di avvisarli dei movimenti della truppa, di ricoverarli, di nasconderli e di prendere concerti con essi circa nuove violenze da commettersi. Per le ragioni istesse vado sicuro che dietro la sorveglianza medesima, alle prescrizioni emanate di comune accordo dalle Autorità Politiche e dalle Autorità Militari corrisponderà per parte delle popolazioni la più scrupolosa osservanza, per cui si potrà dalle stesse ripetere tutto quel vantaggio che esse promettono. Conchiudo col dichiarare alla S.V. che mi farò a rappresentare al Governo sul conto di quei Sindaci, Ufficiali di Guardia Nazionale e di quei cittadini, che sapranno in un modo qualunque efficacemente concorrere al completo ristabilimento della pubblica sicurezza, provocando in loro favore quelle onorifiche ricompense, delle quali essi si saranno resi meritevoli.

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