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MINISTERO INTERNI

PROCLAMA

 

 

Cittadini,

il Dittatore volle affidarmi il Ministero della Polizia. Alla sua voce mi fu impossibile resistere, e quantunque a ritroso, accettai. La fiducia che in me volle collocare il Washington italiano, risponderà, spero, alla fiducia di un popolo, che si è trovato con sì nobile entusiasmo a compiere l’opera della patria redenzione.

La Polizia non è quel potere scente ed arbitrario, che per tanti anni fu il flagello di queste belle contrade. Essa è la sentinella vigile della libertà, la quale consiste non già nell’impero dell’uomo, ma della legge.

I momenti sono solenni; l’Italia che per ben due volte fu al mondo maestra d’incivilimento, è presso a divenire Nazione. Il cittadino potrà finalmente dire: io sono italiano.

Nessuno deve turbare il meraviglioso risorgimento; i colpevoli saranno puniti con tutto il rigore delle leggi, perocché in simiglianti casi la pietà sarebbe delitto.

Il Ministero non ignora che in alcuni luoghi si cerca di suscitare le popolazioni con l’arme de’ vili, la calunnia; i buoni stiano in guardia e si assicurino, che il Governo del Dittatore vuole inviolato il rispetto dovuto alla religione degli uni ed a tutti le cose sante.

Cittadini!

L’instaurazione di una Italia indipendente fu il sogno di Dante e di Machiavelli e d’innumerevoli martiri, i quali col sangue sugellarono la loro fede. Il sogno di tanti secoli ora si compie; mostriamoci degni dell’opera magnanima condotta dalla mano di un eroe benedetto da’ popoli, e di Vittorio Emanuele Re guerriero e salvatore della Patria.

Napoli, 14 settembre 1860.

Il Ministro R. Conforti

 

 

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