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BRIGANTESSA

Maria Rosa Marinelli

Maria Rosa Marinelli, una povera contadina di Marsicovetere fu abbandonata per turpe mercato nelle mani di Angelantonio Masini, capobanda lucano. Come una preda indifesa e impotente, non potette resistere ad Angeloantonio e ne divenne l'amante, facendo anche la vivandiera della banda e partecipando alle azioni. La sua vita di amante e brigantessa si protrasse dal 1862 al 1864; dopo un conflitto a fuoco a Padula, in cui morì Angeloantonio, Maria Rosa si costituì. Il tribunale di Potenza la condannerà a quattro anni di reclusione per "associazione di malfattori, estorsione, sequestro di persona, lesioni". Scontata la pena, potè sposarsi e vivere nel suo paese, confortata dall'affetto dei suoi paesani.

Foto da "Per la storia del brigantaggio nel Napoletano" Edizione Osanna Venosa, 1990

Testo da: Giovanni De Matteo "Brigantaggio e Risorgimento - leggittimisti e briganti tra i Borbone e i Savoia"" Alfredo Guida Editore, Napoli, 2000

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